Oggi è San Nicola, il santo patrono di Bari. Ho imparato a conoscere l’importanza di questa festa religiosa e gastronomica che inaugura ufficialmente il periodo delle festività natalizie solo vivendo qui in Puglia. Ho letto, visto e scritto di questa festa tanto cara ai baresi che si svegliano di notte, ammirano l’alba, scattano foto con i loro cellulari, vanno a messa alle 5 del mattino e illuminano la città durante la fiaccolata. Curiosissimo il “rito” post-messa. Si scende nella cripta della bellissima Basilica di San Nicola, si dice una preghiera o ciò che si vuole a San Nicola e quindi… la “toccatina” alla Colonna Miracolosa. Sì, si tocca, ci si gira intorno e si chiede una grazia. O si scrive un bigliettino e lo si lascia lì, al di là della recinzione che protegge la colonna. Ma non lo possono fare proprio tutti però. No, perché deve essere toccata solo e unicamente da donne, ragazze, anziane single. Sperando che il santo possa “intervenire” in qualche modo. Ma mica deve essere necessariamente un miracolo eh? A proposito di santi e miracoli. Ho inoltrato proprio oggi le pratiche per il processo di santificazione del mio ragazzo. Ah! Ovviamente auguri a tutti i Nicola! 🙂
Ovviamente che si fa a Bari dopo la messa e il giro intorno alla colonna? Si mangia. Quindi. La tradizione vuole che all’alba si beva cioccolata calda e si mangino savoiardi, volendo un croissant, e le sgagliozze. Una cosa “leggera” insomma. Se si pensa che la sgagliozza non è altro che una fetta quadrangolare di polenta gialla fritta, rovente e cosprarsa di sale. In questi giorni di dieta forse non le dovrei neanche nominare. Ma è bello sognare e immaginare quel sapore e quella croccantezza. E pensare alle siure baresi che le preparano nelle stradine e nelle piazze della Bari Vecchia. Sono servite anche nei ristoranti come antipasto. Turisticamente parlando, dicono di non avventurarsi da soli per le stradine di Bari Vecchia per motivi legati alla sicurezza a meno che non si sia in gruppo o con una guida. Sarà. Ma io l’ho vista di giorno e di sera. E la trovo tremendamente ricca di storia e affascinante. Eccovi allora la ricetta!
SGAGLIOZZE
Ingredienti
250 gr di farina per polenta
acqua
sale
olio (tanto olio) per friggere!
Preparazione
Fate bollire l’acqua in una pentola con il sale. Quando inizia a bollire versate lentamente la farina di mais e mescolate continuamente con un cucchiaio di legno fino a quando otterrete una polenta bella densa. Versate il composto su una spianatoia o una asse di legno in modo che abbia uno spessore di circa 1-2 cm. Successivamente potete tagliare e poi lasciare raffreddare a quadrati di circa 10 cm di lato. Friggete i quadrati in una padella con abbondante olio bollente. Girateli su entrambi i lati. Sgocciolateli e aggiungete il sale. Servite caldissimi.
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SGAGLIOZZE
Today is St. Nicholas, the patron saint of the city of Bari. I’ve learned about this religious tradition only when I moved here. It officially signs the beginning of Christmas holidays.
By tradition, Saint Nicholas celebrations start at 5 a.m. inside the Basilica. Thousands of people attend the first Holy Mass and they have breakfast with hot chocolate, savoiardi cookies and ‘sgagliozze’. Sgagliozza is a dish from Bari. Sgagliozza is a square or rectangular piece of fried polenta and it is sold after the mass outside the St. Nicholas Cathedral. I shouldn’t even talk about sgagliozze because I’m on diet but I just want to think of their fragrance and crispiness, and of the beautiful old ladies who sell sgagliozze on the streets of Old City in Bari (Bari Vecchia). They say it’s not secure to venture in that area without a guide or if you are not in group but I think that this historical area is so fascinated and beautiful to see during the day and night.
Ingredients
250 gr cornmeal flour for polenta
water
salt
oil
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