Sono reduce da un weekend bellissimo a Lecce. Una città che adoro, soprattutto nel periodo natalizio. L’atmosfera è unica. Magica. E per un momento ti dimentichi di tutto. Problemi, problemoni e problemucci. Pubblicherò tutte le foto nei prossimi giorni. Anche quelle della mostra dei presepi e dei mercatini di Natale in piazza Sant’Oronzo. E arrivo quindi al dunque. Gufetti portacandele, addobbi, sponzafriselle, salumi vari e chi più ne ha più ne metta…. ma c’era un banchetto che più di ogni altra cosa attirava la nostra attenzione. Quello delle pettole e del vin brulé. Causa dieta (vade retro fritto), le pettole me le sono gustate con la forza del pensiero e inspirando e respirando profondamente. Ma il vin brulé, visto il freddo barbino che c’era, non ce l’ha tolto nessuno. Visto che le pettole mi sono rimaste qui, vi riporto la ricetta.
Sono delle piccole frittelline di pasta lievitata tipiche della tradizione pugliese, campana e lucana (hanno nomi diversi a seconda delle zone: pèttëlë in dialetto pugliese, zeppole in Irpinia, scorpelle a San Severo, pèttuli nel Brindisino, pìttule nel Leccese, pètt’l nel Materano, pèttule nel Potentino) e si possono fare salate, dolci o addirittura ripiene di lampascioni, cime di rapa, olive, pomodorini, verdure o addirittura cozze. Semplicissime da fare. Una tira l’altra… Ma non esagerate eh? Sempre fritto è! 😉
Ingredienti per 10/12 persone
Preparazione: 1 ora e 20 minuti
Cottura: 20 minuti
1/2 kg farina
1 cubetto lievito di birra oppure una bustina di lievito secco
acqua q.b.
sale q.b.
olio per frittura q.b.
In una coppa o su una spianatoia unire la farina setacciata con il lievito fatto precedentemente sciogliere in acqua tiepida (si può anche utilizzare sbriciolato direttamente nella farina ma io preferisco scioglierlo). Aggiungete quindi un pizzico di sale e cominciate a impastare unendo acqua tiepida quanto basta fino ad ottenere un impasto morbido, quasi liquido.
Fate lievitare per due ore in un luogo asciutto coperto da canovaccio.
Nel frattempo fate riscaldare l’olio per friggere in una pentola alta e capiente.
A parte riempite un pentolino con acqua che servirà per inumidirsi le dita e munitevi di un cucchiaio unto d’olio.
Prendere un po’ di pasta in modo da coprire circa metà cucchiaio e, quando l’olio è ben caldo, bagnatevi le dita e muovendole in senso circolare sul cucchiaio cercate di ottenere delle piccole palline. Mettetele nell’olio e fate friggere. Una volta che si gonfieranno e saranno belle dorate mettetele in un piatto con carta assorbente in modo da togliere e assorbire l’olio in eccesso.
Mettete un po’ di sale oppure un po’ di zucchero se le preferite dolci. Gustatele caldissime! Magari con un po’ di vin brulé.
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Dough fritters
I just came back from a lovely weekend in Lecce, a city that I love, especially during Christmas time. The atmosphere is unique. Magic. And for a moment you forget everything, especially problems. I’ll post more pictures in the coming days. Even those of the exhibition of nativity scenes and Christmas market in Piazza Sant’Oronzo . And then I arrive to the point. There was a stand where they made ‘pettole’ and mulled wine (vin brulé). Because of my diet I couldn’t enjoy pettole but I will share the recipe with you. Pettole are small dough fritters that have different names depending on the area (pèttëlë in Apulian dialect , zeppole in Irpinia, scorpelle in San Severo, pèttuli in Brindisi, pittule in Lecce, pètt’l in Matera, pèttule in Potenza) and you can make them salty, sweet or even stuffed with onions, turnip greens, olives, tomatoes, vegetables or even mussels.
Ingredients for 10/12 servings
Preparation: 1 hr 20 mins
Cooking: 20 mins
1/2 kg flour
12.5 g brewer’s yeast
water
salt
oil
Preparation
Dissolve the yeast in warm water. Make a well in the flour and add the yeast and a pinch of salt, mixing and adding warm water to soften the mixture. Knead until the ingredients are thoroughly combines and leave to rise for approximately 2 hours under a towel in a warm place.
Form the fritters using a spoon and fry in a pan with hot oil. Remove when golden brown and puffed up. Drain off the excess oil and leave to dry on kitchen paper. Sprinkle with salt or sugar and serve hot.
buonissime. A casa mia si fanno passate nello zucchero!
Nella versione salata invece ripiene di cavolfiore o baccalà!
Le amo!!!
Se penso alla versione dolce potrei anche commuovermi :’) Buonissime!!!