Non potevo non dedicare uno spazio del mio blog a quello che è un vero e proprio paese dei balocchi per gli amanti del cibo e ormai tappa settimanale fissa: Eataly. Ecco un articolo che ho scritto per l’inserto del settimanale FAX uscito in occasione della Fiera del Levante che si è tenuta a metà settembre a Bari.
“La vita è troppo breve per mangiare e bere male”. È una delle tante scritte che campeggiano sulle mura di Eataly Bari, il più grande centro enogastronomico della Puglia. Dalla focaccia barese alla piadina romagnola, il viaggio tra i sapori e le tradizioni del Belpaese parte dal lungomare di Bari, nella struttura adiacente l’ingresso monumentale della Fiera del Levante, simbolo del Mezzogiorno, proprio di fronte all’Adriatico.
Un maxi-investimento, quello stanziato per Eataly Bari, di 15 milioni di euro che ha offerto già 200 posti di lavoro e che ha coinvolto oltre a Eataly Puglia anche altri tre importanti soci pugliesi: Fabrizio Lombardo Pijola, i fratelli Pasquale, Francesco e Mimmo Casillo del Molino Casillo e Michele Annoscia.
Il gruppo fondato da Oscar Farinetti, portabandiera del food and wine di qualità italiano nel mondo, vanta punti vendita in Italia, a New York e in Giappone. Di prossima apertura a Firenze, Milano e Piacenza in Italia e Istanbul, Dubai, Chicago all’estero, Eataly vuole essere un modello originale di mercato in cui è possibile non solo acquistare prodotti di alta qualità ma dove si possono anche studiare e provare in prima persona.
Vendita, ristorazione e cultura sono state così racchiuse in un’unica location, inaugurata – nonostante gli intoppi e i ritardi burocratici – a fine luglio sulle note della musica della tradizione popolare salentina della Fondazione Notte della Taranta.
Uno spazio che si estende su una superficie di 8mila mq per un totale di mille coperti e che propone da un lato ristoranti a tema dedicati ai prodotti tipici e alle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese, dall’altro corsi di cucina e degustazioni. Non mancano aree dedicate al vino del territorio locale e nazionale e alle grandi etichette italiane con particolare attenzione ai vini pugliesi, e alle birre artigianali, con il meglio delle produzioni italiane e internazionali. Il tutto seguendo un percorso che si snoda tra scaffali e bancarelle con prodotti di oltre mille produttori. Di questi il 40% circa proviene dalla Puglia, regione dalla forte impronta turistica e agroalimentare.
I numeri parlano chiaro. Nel primo mese di apertura il punto vendita di Bari ha registrato mezzo milione di visitatori, con 60mila coperti – una media di 2mila coperti al giorno – e 137mila scontrini fiscali rilasciati, come conferma Farinetti.
Obiettivo di questa nuova realtà imprenditoriale barese, aumentare nella popolazione la consapevolezza del mangiar sano e in modo responsabile, scegliendo prodotti artigianali di prima qualità e dedicando particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime. Non a caso il consulente strategico di Eataly si chiama Slow Food. Un nome una garanzia nel settore del controllo e della verifica della qualità.
Dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese. Ma ancora olive baresane, capocollo di Martina Franca, burrata, caciocavallo, gamberi di Gallipoli e molti altri simboli della pugliesità, padrona di casa della prima sede Eataly del Sud. Tra gli scaffali è caccia aperta a tutto ciò che nei supermercati tradizionali non si trova. In bella mostra salse di pomodoro campane, calabresi, siciliane, prodotti sottolio e sottaceto, spezie.
Tra i prodotti biologici la confettura di cipolle, marmellate e miele, mostarde e maionese per accompagnare i formaggi emiliani, abruzzesi, sardi e molisani. Non potevano mancare i salami lucani e calabresi e i prosciutti emiliani e lombardi. La carne proviene da tutta Italia. Il pesce è pescato poche ore prima. Direttamente dal produttore al distributore finale.
Ogni area di questo grande tempio del cibo e dell’alta ristorazione è strutturata secondo un preciso percorso emozionale che vuole coinvolgere tutti e cinque i sensi. I ristoranti tematici – quattro le sale affacciate sul lungomare Starita, due le terrazze del “tavolo dei fortunati” disponibili per eventi privati – sono dedicati a prodotti che hanno reso e rendono orgogliosa l’Italia nel mondo.
Nel mercatino, al primo piano, si possono trovare spezie, olive, l’enoteca e una libreria. Il reparto ortofrutta è gestito dalla famiglia pugliese Rendine, titolari dell’azienda Natura e Qualità. Di fronte, il ristorante delle verdure. La pasticceria firmata da Luca Montersino, la caffetteria Illy, la birreria artigianale, la gelateria alpina Lait, l’aperitivo Vino Libero e la rosticceria completano il percorso gastronomico.
La maggior parte dei ristoranti si trova al piano superiore: il ristorante Mozzarella show dei Fratelli Montrone di Andria, il ristorante dei salumi e formaggi, quello del fritto, del pesce, della pasta e della pizza. Su questo piano si trovano anche gli stand della Piadineria Romagnola dei Fratelli Maioli, della pasta fresca (Michelis), la panetteria, la macelleria (Sergio Capaldo, maestro macellaio di Slow Food con prodotti di 100 allevatori) e la pescheria.
Ma Eataly Bari è anche didattica. In una delle due aule pensate per accogliere adulti e bambini si può partecipare a una delle tante lezioni di cucina sotto la supervisione di Slow Food e degli chef Pietro Zito e Peppe Zullo. Nel programma ricco di eventi, corsi su come si cucina la carne, il pesce o su come si prepara la pasta e master di Slow Food Vino o sull’Educazione sensoriale in cui i maestri di Eataly accompagnano lo “studente” attraverso dimostrazioni pratiche e degustazioni, lungo un itinerario di degustazione e conoscenza dei più grandi cibi italiani per riconoscere la freschezza delle materie prime, le tecniche per conservarli, cucinarli ed esaltarne le qualità.
“Eataly Bari sarà l’unico grande Eataly al Sud per almeno 10 anni – aveva dichiarato il patron Farinetti – e abbiamo puntato sulla Puglia perché il suo marchio, di moda e grande vendibilità, è il più ‘figo’ nell’agroalimentare. In più la cucina italiana è l’unica nel mondo a essere così biodiversa e il nostro compito è di raccontarlo all’estero, mettendo insieme le comunità che vivono attorno al cibo”.
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Eataly is a high-end Italian food market chain which first opened in Turin, Italy, in January 2007. It was founded by the businessman Oscar Farinetti, formerly involved in the consumer electronics business, and is sponsored by Slow Food. In January 2007 Farinetti converted a closed vermouth factory in Turin into the first location of Eataly. In Eataly you can find restaurants dedicated to local products, tastings and cooking classes, and you will experience the culinary excellence of our country.
The numbers speak for themselves. In the first month, the Eataly store in Bari has recorded half a million visitors. The aim of this dynamic company is to increase the population’s awareness of healthy eating and the ability to choose handmade products. The strategic advisor of Eataly is Slow Food, a name and a guarantee in the control and verification of food quality.
Each area of this great temple of food and haute cuisine is structured according to a precise emotional journey that aims to involve all five senses. The restaurants – four rooms overlooking the seafront Starita – are dedicated to products that have made Italy proud all over the world: pasta, meat, fish, bread. Adults and children can also participate in one of the many cooking classes under the supervision of Slow Food and Chef Pietro Zito and Peppe Zullo. They will teach how to recognize the freshness of the ingredients, the techniques to preserve and cook them and enhance their quality. The New York Times has described Eataly as a “megastore” that “combines elements of a bustling European open market, a Whole-Foods-style supermarket, a high-end food court and a New Age learning center. Eataly in New York City is located near Madison Square Park and it is owned by a partnership including Mario Batali, Lidia Bastianich and Joe Bastianich. Michael Bloomberg attended the opening, praising Eataly for creating 300 new jobs. The New York Eataly was originally planned for a smaller space near Rockefeller Center. The chain has additional locations in Italy, a few in Tokyo, and was also scouting for other locations as of 2010. In 2012 Eataly opened in Rome its largest megastore, in the abandoned Air Terminal building near Ostiense Station. There is an Eataly in the Porto Antico area in Genova.
The name Eataly was actually coined by Celestino Ciocca, a brand strategy consultant who has worked for Texas Instruments as well as Ernst & Young. He first registered Eataly as a domain name on February 23, 2000 and later on (from June 2000) as a trademark.
Celestino Ciocca sold (by his family company) all his rights to the name to Natale Farinetti on February 3, 2004 (public deed repertorio n° 96538 – raccolta n° 11510).